27.01.2022 11.23
Ho aperto Spotify dopo mesi. Tra le ascoltate di recente ci sono i Cigarettes After Sex.
Play.
Apocalypse. Apocalisse. Rivelazione.
Fuori tutto gela e tutti gelano
Quante, quante cose, ho scoperto in ritardo. Netflix, Breaking Bad, le rape stufate, le Ugg, lo scaldasonno, il Bollettino Boshi. Ogni giorno mi ritrovo ad accendere una o due candele in ogni stanza, a cercare illustrazioni dai motivi intimi e i colori avvolgenti, a leggere qualche pagina di un grande classico. Coltivo il caldo mentre fuori tutto gela e tutti gelano. Gela anche Mentana, durante le sue maratone. Gelano i droni che arrivano lì e pure là, gelano le vite spalancate in video da 15 secondi, gelano le penne, gelano le tastiere. Nel mentre, mi immagino così.
Siamo qui, a parlare del tuo futuro
Ho pensato spesso, ma non spessissimo, a cosa fare di questo blog. Un pensiero laterale che ciclicamente cerca quella risposta che ancora non arriva.
C’è stato un tempo in cui viaggiavo, molto, ma in cui non sentivo la mia scrittura all’altezza. Ero una viaggiatrice acerba, animata dall’esaltazione dei vent’anni, dalla voglia di andare indipendentemente da dove e con chi.
C’è stato un tempo, invece, in cui quel dove e con chi li ho scelti bene, molto bene. Il Medio Oriente ha cambiato la visione, il viaggio, la scrittura, questo spazio. Si è creata un’armonia rara e bellissima tra me e queste pagine.
Gli ultimi due anni si riassumono con uno stop, inevitabile e indefinito. E ora?
Ora queste pagine mi stanno strette, ma non ancora strettissime. Ho voglia di andare a capo ma senza mettere un punto. E poi c’è che ora so come si fa, ma ora so anche di volermi dedicare sempre meno alle cose da fare. Ci sono voluti molti anni per imparare a rifiutare tutto quello che richiedeva uno sforzo importante in termini di intelletto, tempo e risorse, non corrisposto in adeguati termini economici. Ho lavorato per la vana gloria, ho lavorato “nella speranza di”, ho lavorato per non dire no a un orticello a rischio siccità. Se mi guardo indietro mi fa tutto tanta tenerezza. Oggi lavoro per fatturare. C’è il tempo di investire, c’è il tempo di guadagnare. Guadagnare per godersi il tempo più bello, quello libero. L i b e r o. Voglio davvero che il mio tempo libero torni ad essere un po’ amante, un po’ ostaggio di queste pagine?
Tornare qui, semplicemente quando ne ho voglia, può essere una soluzione di lunga durata? I pensieri ad cazzum continueranno ad esistere? E gli obiettivi? Il piano editoriale? Gli analytics? E sti gran cazzi?
Anche i gatti russano?
Scrivere è un esercizio quotidiano, lo ripeto spesso durante i miei corsi. Ho ricominciato. Parto da un dettaglio, che può essere un elemento, un colore, un profumo, e fermo l’istante. Oggi:
Anche i gatti russano? Il mio sì. O forse ha il respiro pesante, come un anziano dopo 4 piani a piedi. In realtà non è propriamente mio, ma sento che lo diventerà. Ha scelto una poltrona in vimini rivestita da una geometria anni ’70. L’arancione è il colore predominante, così come arancioni sono le luci al suo fianco, una di quelle serie a intermittenza da albero di Natale raccolta in una vecchia damigiana. Dorme dalle 9 alle 11. Poi esce ed è l’unico momento della giornata in cui perdo le sue tracce. Una mattina l’ho visto sgattaiolare (è il caso di dirlo) su in terrazza. Mi piace credere che vada lì per godersi il sole e vedere il mare all’orizzonte. Torna verso le 14. Dalle 15 alle 20 dorme. Solitamente verso le 17 c’è una luce che taglia in due il muro. Entra dalla finestra della cucina, oltrepassando pini e comignoli. Qui i tramonti riempiono le stanze. Solitamente a quest’ora preparo una tisana e resto lì, in piedi, a sorseggiarla lentamente davanti a quella finestra, senza fare rumore, per paura di svegliarlo. Non c’è rischio.
Provateci. Tutto acquisterà più sostanza.
Il primo libro del 2022
Scopro in ritardo Heinrich Boll, Nobel per la letteratura nel 1972. Dopo mesi di libri iniziati e mai finiti, è arrivato Opinioni di un clown. Un capolavoro in grado di sbloccare da qualsiasi stallo.
Vi sono dei limiti oltre i quali l’idiozia dovrebbe essere controllata.
La prima serie del 2022
Succession. Premetto: non è ambientata in Medio Oriente e non riguarda i servizi segreti. Tre stagioni, sono ancora alla prima ma ho già la certezza di non voler mai essere il Tom della situazione.
Bruce, oh Bruce
Le mie dita tra i tuoi capelli, il sole caldo, le notti d’estate, la voce di Ben E. King che riempie l’aria. Il potere della preghiera secondo Bruce. Mi sento di essere d’accordo.
Quando tornerò da questi parti avremo un nuovo Presidente della Repubblica. Forse.
Friariella says:
Cara Longo,
Quanto ci sei mancata
Roberta Longo says:
Cara figlia,
sentivo di mancarti e sono tornata. Il mio tenero cuoricino, comunque, continua a cedere ai commenti sul blog. Molto vintage, molto bello.