Ciaffagnone.
Memorizzate questo nome e dite addio alle vostre certezze. Anzi, adieu, in francese, accompagnato dalla parola crêpes per essere proprio precisi.
Toscana, San Casciano dei Bagni: voglio parlarvi delle terme? No. Voglio parlarvi del perché venga considerato uno dei borghi più belli d’Italia? No. Voglio parlarvi di cibo? Sì. Felicità.
Ingredienti: uova, farina, acqua e un pizzico di sale. Procedimento: unire gli ingredienti fino a creare una pastella perfetta, prendere un mestolo e versare la suddetta pastella in una padella calda. Dar vita quasi per magia a delle simil frittelle tonde e dorate, che da questo momento chiameremo Ciaffagnone. Una volta pronti, farcire ogni singolo Ciaffagnone con del pecorino di ottima qualità. Et voilà, bon appétit.
Vi ricordano qualcosa? Eh sì. Dopo il terzo morso, prendetevi del tempo per rivolgere un pensiero ai nostri amici francesi, proprio quelli che riprendendo questa antica ricetta – nata qui, sottolineo – e aggiungendo solo burro e latte, hanno lanciato nel mondo le più famose crêpes. Consoliamoci, l’originale è rigorosamente made in Italy. Ma se proprio volete prendervela con qualcuno fatelo con Caterina de’ Medici, colei che – si racconta – spinse al plagio gli adorabili cuochi francesi.
Allora è semplice: vado a San Casciano dei Bagni, cerco un ristorantino tipico, chiedo uno Ciaffagnone, lo addento con quella sana dose di avidità gastronomica e dico “Toscana ti amo”. No, mi dispiace. Come tutte le cose classificabili nella categoria “meglio del meglio” il Ciaffagnone è in via di estinzione. Così come il ciaffagnonaio, colui che lanciava in aria la simil frittella e la riprendeva al volo per farla rosolare da entrambi i lati.
Non disperate, ho sempre un piano B: andate a San Casciano, bussate a una porta qualsiasi, sfoderate il vostro sorriso migliore e dite “Salve! Non è che mi prepara un paio di ciaffagnoni?”, gli italiani in ospitalità sorprendono sempre, magari vi beccate un bel sì e uno ciaffagnone doc fatto in casa. Vista l’ardua impresa questa volta ho anche un piano C: vi preparate per la Sagra del Ciaffagnone, organizzata a San Casciano dei Bagni la seconda e terza settimana di giugno.
Ciaffagnone con pecorino, un calice di Chianti e addio mondo crudele.
Weekend in Toscana: e Val d’Orcia sia
Nel piano C rientrano anche le terme, il centro storico arroccato sulla collina, uno dei panorami più belli sulla campagna Toscana – precisamente quello da Piazza Matteotti – la slow life del borgo, insomma, la sana vita made in Tuscany.
Se a tutto questo aggiungiamo il risveglio in un podere del ‘600, una colazione con marmellata homemade fatta con il bottino del frutteto e una piscina affacciata sulla Val d’Orcia, bhè, tanta roba davvero. Casa Fabbrini, mai nome fu più azzeccato: il camino, i libri, i divani bianchi e rossi rendono tutto molto ‘casa’. Ad accogliere gli ospiti Paola e Giorgio, che vi presento così: “Casa Fabbrini è un agriturismo, ma è anche il nostro sogno. Non è un’attività nata con fini commerciali e forse non sarà mai davvero redditizia. Ma siamo felici, molto felici. E ogni volta che un ospite ci confessa di sentirsi a casa, sappiamo che è in quelle parole il senso ultimo di ciò che abbiamo sempre desiderato”. E poi sanno cucinare e anche alla grande; ogni piatto è il risultato di passione, cura infinita, ingredienti che arrivano dalla terra del casale: l’olio delle olive dell’uliveto, le verdure dell’orto.
Insomma, parliamone: Ciaffagnone, Chianti, terme, campagna toscana – quella più commovente che esista, come scriveva Fernand Braudel – risveglio in podere. Quanto basta per essere felici.
[Foto prese da Shutterstock]
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