Tataki di tonno, brodetto senigalliese, grigliata e fritto misto dell’Adriatico. Ad accompagnare il tutto un calice di Verdicchio dei castelli di Jesi, fresco e al retrogusto di mandorla. “Buona cucina e buon vino, è il paradiso sulla terra” diceva Enrico IV. Come dargli torto. La buona cucina può valere un viaggio e Senigallia è uno di questi casi. Una cucina semplice, che gioca con il ricco pescato quotidiano e con ingredienti stagionali e a km 0; una cucina che riesce ad innovare mantenendo assolutamente intatta la tradizione; una cucina elegante; una cucina popolare; una cucina stellata Michelin; una cucina onesta.
Anikò
Street food stellato. Dietro Anikò il genio di Moreno Cedroni: 2 stelle Michelin, un ristorante nominato dal Wall Street Journal tra i primi dieci ristoranti europei di pesce (La Madonnina del Pescatore a Senigallia) e un sushi (o meglio, susci) bar immerso nella baia di Portonovo, tra scogli bianchi, acqua turchese e lavanda (Clandestino). Nella piazzetta di Senigallia ecco spuntare Anikò, definita la prima salumeria di pesce del mondo, a metà tra un bancone e un baretto, una bottega e una eaterie; perfetta dall’aperitivo a cena perché casa del “prêt-à-manger”. La scelta va dai primi piatti agli affettati di pesce, passando anche dalla gastronomia suina ai panini. Ed è proprio su quest’ultimi che vorrei soffermarmi, massima espressione dall’informalità del mangiare con le mani, spesso ripieni di tristezza perché adatti solo a saziare la fame. Ma a volte un panino può essere una fonte di piacere… a questo punto arriva lui, il panino con tataki di tonno bianco, mousse al parmigiano e marmellata al balsamico. 12 euro di esperienza, non c’è altro da aggiungere. Consigliatissimo.
Osteria Palazzo Barberini
Una piccola osteria nascosta nel centro storico di Senigallia. All’ingresso le parole di Goethe “La vita è troppo breve per bere vini mediocri” e la calorosa ospitalità di Marco e Silvia; un menù semplice arricchito da aggiunte quotidiane stabilite in base alle materie prime disponibili: dal pane al vino, tutti i prodotti utilizzati sono prevalentemente biologici e di produttori locali. Per gli amanti del nero di seppia consiglio i moscardini sfumati allo cherry; tra un antipasto e un secondo di mare perfetti i fusilli integrali con piselli freschi e crema di limone; per finire, l’immancabile frittura, quella leggerissima dei sardoncini in tempura in acqua di mare con salsa di soia e zenzero.
Pagaja
Lasciamo la pietra del centro per raggiungere il mare. L’ex “chiosco del porto” sulla banchina di Levante è oggi una delle migliori cucine di mare di Senigallia. Assolutamente sconsigliato ai simpatizzanti della carne, qui, l’unico e assoluto protagonista è il pesce. Un ristorante in cui si respira “aria di casa”, forse perché a gestirlo sono proprio tre fratelli: Daniela in cucina, Roberta ed Emanuele in sala. Il consiglio è quello di aprire le danze con un carpaccio, proseguire con un piatto di gnocchi all’ortica fatti a mano con gamberi e vongole, chiudere in bellezza con il piatto principe della tradizione senigalliese: il brodetto senigalliese con 13 diversi tipi di pesce, lentamente cucinati con soffritto di cipolla, pomodoro e aceto.
Ristorante Uliassi
Per chi sogna una cena stellata, Senigallia risponde con un’istituzione, Mauro Uliassi, 2 stelle Michelin. Siamo sulla banchina di Levante: total white all’interno, mare e sabbia all’esterno. All’orizzonte le reti quadrate per la pesca con la bilancia. L’onore di entrare con Uliassi nella sua cucina e di ascoltare il romanzo della sua vita, porta solo ad una conclusione: la cucina può essere una grande opera d’arte. Godiamocela.
L’angolino sul mare
Di fronte alla famosa Rotonda, un’osteria di pesce affacciata sulla spiaggia di Velluto; accoglie l’esuberante Vinicio, cucina Maria. Piatti semplici che riprendono la tradizionale cucina marchigiana, pasta fatta in casa, catalana di crostacei e antipasti creativi.
Apericena al Buco14
Estate è sinonimo di aperitivi in riva al mare. Total white, divanetti in vimini e Moet Chandon al Buco14, lido super glamour dell’Hotel Terrazza Marconi, perfetto per lo spritz del pomeriggio e il cocktail dopocena, per un post serata tra candele e dj set.
Che sia per una settimana di mare/sole/relax, per un weekend tra amici o per il Summer Jamboree, ripensate alle parole di Enrico IV e fatevi un regalo.
Pam | a Blonde around the World says:
Solitamente a casa sono vegana, ma quando viaggio no, e anche se rinuncio sempre alla carne, al pesce ogni tanto non riesco a dire di no. Dei posti da leccarsi i baffi!!! :)
Roberta Longo says:
Un paio di questi sono diventati per me delle vere e proprie istituzioni *-* Quest’anno tra i miei buoni propositi c’è quello di mangiare meno carne, ma da vera pugliese al pesce non potrò mai dire di no! Un bacione cara :*