Brussels in inglese, Brussel in francese, Brüssel in tedesco, Bruselas in spagnolo, Brusselle in italiano. La capitale del Belgio, cuore nevralgico dell’Unione Europea, è una città dove le tante anime del Vecchio Continente si mescolano e si confondono. Lo dimostrano anche i tanti modi diversi di chiamare questa Babele cosmopolita. Chi la immagina noiosa ed algida come solo le città d’affari riescono ad essere, sbaglia di grosso …
Bruxelles è l’ennesima conferma che la multiculturalità genera sempre dinamiche “open-mind” e stimolanti. Anche chi non vive a Bruxelles, ma la sceglie per trascorrervi qualche giorno di vacanza, può cogliere questo meltin pot degno di metropoli ben più grandi anche solo passeggiando nei vicoli intorno alla Grand Place o ascoltando, dinanzi ad una buona birra, le conversazioni delle persone al tavolo accanto. Malgrado il tempo spesso freddo ed uggioso, infatti, Bruxelles è una città piena di vita. Pub, cafè e ristoranti dalle cucine più diverse sono pieni in qualsiasi giorno della settimana.
Grand Place |
Le tante anime della città si riflettono anche nella diversità dei quartieri. Nei dintorni di Porte de Namur si estende una “Little Africa” colorata e rumorosa; intorno a Place du Jeu de Balle, cuore del quartiere Marolles (un tempo luogo di quarantena dei malati di lebbra, oggi residenza di marocchini, turchi e spagnoli), ogni giorno dalle 6 si tiene lo storico mercato delle pulci; a Place du Chatelain boutique di design e cafè con tavolini all’aperto ricordano molto la zona di Notting Hill a Londra.
Mercato delle pulci |
L’irriverenza del bambino che fa la pipì (Manneken-Pis), fontana di 55 cm, simbolo della città, si contrappone alla maestosa seriosità del Palazzo di Giustizia (Place Poelaert). Da qui è bello perdersi nel vicino quartiere di Sablon, impreziosito dall’omonima piazza fiorita. Nelle vicinanze, il Palazzo Reale, circondato da musei e da un bel parco dove fermarsi a riposare.
Manneken-Pis |
Doppia visita, invece, all‘Atomium, costruito nel 1958 per l’Esposizione Universale. Le enormi sfere di questa molecola di ferro ingrandita 165 miliardi di volte, riflettono di giorno il verde paesaggio circostante e sono invece illuminate di notte da piccoli led celesti. Uno spettacolo imperdibile in entrambi i momenti della giornata.
Atomium |
A proposito di giornata. Ecco come soddisfare palato ed occhi nei tre momenti gastronomici per eccellenza: colazione, pranzo e cena.
Lasciate che lo sguardo si perda tra i tetti rossi della città, i campanili ed il verde dei parchi. Il caffè italiano fatto dalla macchina a cialde, i biscotti alla cannella, il cioccolato belga renderanno memorabile la colazione nel fiorito giardino di inverno della residenza “Aviation 19”, al 5° piano di un palazzo anni ’30 (con ascensore d’epoca in legno) dell’omonima piazza. Anche la doccia nella sala da bagno vintage con doppio lavabo è con vista mozzafiato. Le avvolgenti poltrone in vimini, la splendida cucina con isola centrale, il Sony internet tv al plasma sono solo alcuni dei punti forti della bella casa che Le (35enne originaria del Laos) ha ristrutturato e arredato con ingegno nel 2002. A 5 minuti a piedi da Gare du Midi, “Aviation 19” è una casa ecosostenibile: raccolta differenziata, prodotti biologici per la colazione (pane integrale, succo d’arancia fresco, tè Kusmi, salmone, uova, prosciutto e formaggi belga, etc), biancheria da bagno e da letto in morbido cotone egiziano e deliziosi cioccolatini Godiva. Un luogo di charme dove sentirsi a casa.
Tariffe per l’affitto dell’intera casa ad uso esclusivo: 220 euro per 2 notti.
Aviation 19 |
A pranzo, sempre a proposito di eco sostenibilità e prodotti a km 0, vi consigliamo l’atmosfera rilassante de “Le Pain Quotidien” (rue de Sablons 11 oppure rue Antoine-Dansaert 16 oppure avenue Louise 124). Aperto tutti i giorni dalle 7.30 (8 nei weekend) alle 19.30, offre qualsiasi tipo di pane e prodotti artigianali da portar via. Oltre il forno, tuttavia, si estende con un delizioso giardino di inverno decorato con i toni del beige. Qui potrete gustare tartine, sandwich, insalate, o anche biscotti e torte accompagnate da tè o cappuccino. I prezzi sono sostenuti, ma il luogo è davvero un’oasi.
Uno strappo al mangiar sano è d’obbligo a Bruxelles almeno una volta. Non si può non assaggiare le patatine fritte, dette “frites”: grandi e croccanti vi saranno servite avvolte in tre strati di carta. Le più buone, a detta dei belgi e del New York Times, sono quelle della friggitoria “Maison Antoine” (place Jourdan), non lontano da Parlamento Europeo e Museo di Scienze Naturali. Fatevi guidare dall’odore. Aperto dalle 11.30 all’1 di notte, è circondato di pub e locali dove gustare le patatine ordinando anche solo una buona birra.
Per dessert, è d’obbligo un “waffle”, wafer gigante ricoperto da marmellate, nutella, frutta o crema da uno dei tanti venditori ambulanti. Squisito.
Superata la prova “frites e waffle”, concedetevi una cena alla “Fin de Siècle” (rue des Chartreux 9). Aperto dalle 16.30 all’una (riposo il lunedì), è il punto di ritrovo degli scacchisti (Magritte incluso) della città. Sarete accolti dal proprietario, un imponente ragazzo dai capelli lunghi: nonostante sembri uscito direttamente dal romanzo “Il Signore degli Anelli”, si rivelerà presto cortese e sorridente. Il menù, prevalentemente di carne, è scritto su un’enorme lavagna dietro il bancone. I piatti sono abbondanti e a buon mercato (proprio come la birra chiara). La cioccolata calda, magari da gustare ai tavoli all’aperto (quando il tempo lo permette), è tra le migliori della città.
Maristella Mantuano
Foto di V. A. Liotine
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