Da Pac-Man a Canabalt, da Another World a Passage, 14 videogiochi a partire da marzo saranno esposti nelle nuove sale della sezione Architettura e Design del Museum of Modern Art di New York. Un piccolo nucleo per iniziare la nuova raccolta, che nei prossimi mesi sarà incrementata con altri 26 titoli, tra questi Super Mario e Snake, perché il MoMa è la casa della cultura, di tutte le arti e dei prodotti dell’ingegno umano, e i videogames rientrano in ciascuna di queste categorie. Per la lista ufficiale dei giochi potrete leggere questo articolo di approfondimento che chiarifica inoltre i criteri di selezione adoperati per la scelta dei titoli.
Una scelta sicuramente non facile, che ha richiesto oltre 18 mesi di lavoro, ma che ancora una volta fa sì che la prestigiosa istituzione si distingua. Per tradizione infatti è abituata a suscitare perplessità per le sue scelte espositive avanguardistiche e innovative. Sin dal 1929, anno in cui fu organizzata la prima mostra temporanea con solo 8 stampe, i curatori delle collezioni hanno sempre voluto accompagnare i nomi dei più grandi ai talenti emergenti, stabilendo prima degli altri cosa fosse o non fosse: Jackson Pollock non era ancora Jackson Pollock quando il museo gli aprì le sue porte.
L’anima del museo è il risultato del lavoro delle tre collezioniste che lo fondarono e nutrirono con pezzi delle proprie raccolte, immaginandolo come la casa dell’arte moderna, degli artisti rifiutati da altre istituzioni, degli “scandalosi” non accademici. Adesso sembra strano a pensarci ma c’è stato un tempo in cui Cézanne, Van Gogh, Seurat (l’elenco potrebbe allungarsi di molto) non erano arte e i grandi musei si rifiutavano di accoglierli.
Le tre donne si affidarono ad un direttore dalle ampie vedute come Alfred H. Barr Jr, tra i primi ad appassionarsi alle arti cosiddette industriali e popolari quali la fotografia, il cinema, il design e a collezionarle quando, ancora una volta, erano troppo all’avanguardia. Questo spiega perché il MoMa è una continua sorpresa, che espone lo spremiagrumi “Piantana Arco” di Achille Castiglioni come l'”Automobile casitalia 202 GT” progettata da Pininfarina.
Insieme a questi oggetti di uso comune, a fotografie d’epoca, collage e Les demoiselles d’Avignon, oggi al MoMA si può giocare anche a Tetris, per riscoprire la poesia dell’arte e dell’ingegno umano in tutte le sue forme.
Photo credit: jameleigh via photopin cc
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