Mi sono dovuta ingegnare davvero tanto su quel bus diretto nella pampa argentina. Destinazione finale: San Antonio de Areco.
Nonostante fosse inverno e nonostante le temperature non fossero così clementi, dalla bocchetta d’aria sopra la mia testa usciva solo aria fredda, quasi gelida. Il freddo è quella cosa, forse davvero l’unica, che mal sopporto. A nulla sono valsi schermi isolanti realizzati con cartine, sciarpe e altri mezzi di fortuna recuperati sul fondo dello zaino. Come sempre, sembrava che a soffrirne fossi solo io. Nessun bambino infreddolito, nessun anziano infastidito da questo eccesso di aria fredda sopra le nostre teste. Forse, siamo davvero programmati per abituarci a tutto. I baresi all’umidità, gli argentini al freddo dei bus.
115 km.
Il viaggio in bus da Buenos Aires a San Antonio de Areco dura circa 3 ore. Per raggiungere la terra dei gauchos abbiamo scelto di viaggiare con la Compagnia Chevallier al prezzo di 520 pesos (8,50 euro) per un biglietto a/r, partendo da Retiro Bus Station – Avenida Antàrtida Argentina & Calle 10.
Sono solo 3 ore, ma tanto bastano per sostituire il piumino con una felpa leggera. L’ho voluta vedere come una ricompensa. Se di giorno il sole è piacevolmente caldo, di notte, nella pampa argentina, si fanno i conti con una gran bella escursione termica.
Pampa argentina: dove dormire, cosa fare, dove mangiare.
Dove dormire a San Antonio de Areco: Antigua Casona
Booking è stato un grande alleato del nostro viaggio in Argentina. Come d’abitudine, abbiamo prenotato di giorno in giorno, non sbagliando mai un colpo. Ho dormito in una delle tante estancias che puntellano la pampa argentina? No. La scelta è ricaduta su un b&b nel cuore di San Antonio de Areco, essenzialmente per tre motivi. Il primo: in inverno qualsiasi tipo di attività proposta nelle estancias deve tener conto delle condizioni meteo, a volte non proprio clementi. Due: non avendo un auto qualsiasi spostamento sarebbe risultato complicato. Tre: avevo letto gran belle cose sul paese, quindi, mi andava di trascorrerci una giornata intera.
La Antigua Casona si trova a pochi passi dalla piccola piazza del paese; ha tutta l’aria di un’elegante casa di campagna, in cui tutto sembra essere lì da sempre e nulla sembra essere lì per caso: arredi in legno, soffitti in cotto, tende in pizzo e colori pastello. Il giardino d’inverno ospita la sala colazione: una mise en place da applausi, un’atmosfera quasi fiabesca.
Ad accoglierci, Nora. Grande amante dell’Italia e degli italiani, ma soprattutto grande fan di Ballando con le stelle e groupie di Guillelmo Mariotto. Nora, più che una donna una ciliegina sulla torta.
Antigua Casona – Segundo Sombra 495
Cosa fare a San Antonio de Areco
A San Antonio de Areco è scattata la scintilla dello shopping compulsivo in terra argentina. Sono una grande estimatrice dell’artigianato locale, di quelle piccole opere d’arte nate dalle mani, dalla terra, dall’estro creativo dei piccoli artigiani. Cerco le botteghe più nascoste e lo ammetto, potrei passarci delle ore.
San Antonio de Areco è disseminata di piccole botteghe e negozi di artigianato locale. Il mio personalissimo Eden. Tra tutte, voglio segnalarvene due.
Ceramica dipinta a mano da Paseo de las Tinajas
Partiamo dal professor Roberto Falibene. Professore ma anche artista, noto ceramista e appassionato di birre. L’abbiamo trovato per caso e per caso me ne sono innamorata. Ci accolto in casa, nel suo laboratorio, nella sua piccola sala da birra, “uno spazio di riposo e di incontro” come lo definisce lui stesso. Roberto mi ha letteralmente conquistato creando davanti ai miei occhi, in pochi secondi, la piccola caricatura in ceramica di un gauchos. Sono proprio queste piccole caricature ad averlo reso noto.
Nella sua bottega vende pochi pezzi di ceramica dipinta a mano, dai vasi alle brocche. Sono uscita da lì con un orcio bianco e celeste e la consapevolezza di voler invecchiare facendo cose belle.
Paseo de las Tinajas – Belgrano 40
Matero e bombilla da El Fogón Matero
Dopo un viaggio in Argentina, non è oggettivamente possibile tornare in patria senza matero e bombilla, strumenti indispensabili per onorare il rito del mate anche a centinaia di km di distanza. L’erba mate è quella pianta originaria del Sud America da cui si ricava un magico infuso dalle mille proprietà benefiche; per gli argentini è un rito, paragonabile al nostro caffè. I distributori di acqua calda non mancano (il primo l’ho visto proprio nella pampa argentina, nella piccola stazione degli autobus di San Antonio de Areco), così come le botteghe in cui acquistare matero e bombilla di ogni genere e sorta.
È fatto a mano, dai ragazzi di El Fogón Matero, il mio matero di zucca. In realtà ne ho comprati tre, tutti per me. Viva l’abbondanza. Lo trovate a 10 metri dalla piazza principale Ruiz de Arellano.
El Fogon matero – Alsina 86
Dove mangiare a San Antonio de Areco
Almacèn De Ramos Generales
Ed è proprio nella pampa argentina che, su consiglio di Gilles, il proprietario del nostro primo b&b a Buenos Aires, è arrivato il mio primo bife de lomo. Semplicemente scioglievole, introdotto da una provoleta grigliata e accompagnato da una bottiglia di Rutini del 2016, un Cabernet Malbec in grado di riappacificare i sensi.
L’Almacèn De Ramos Generales si trova in un’antica casa del 1850, totalmente restaurata, e conserva numerosi oggetti della tradizione gauchesca. Consigliatissimo per la vostra cena a San Antonio de Areco.
Almacèn De Ramos Generales – Zapiola 143 (tra Lavalle e Sdo. Sombra)
La chicca da non perdere a San Antonio de Areco
Boliche De Bessonart
Non so esattamente come definirlo, ma istituzione penso possa rendere l’idea. Due secoli di vita: prima emporio, oggi bar. Un bar a conduzione familiare, in cui ogni dettaglio è polvere, storia, bellezza.
Le pareti, con quei ritratti in bianco e nero, raccontano la sua lunga storia; il bancone ricorda quelli dei vecchi saloon, gli sgabelli sono alti e l’intonaco sgusciato. Lo era, e lo è ancora, la “piazza” d’incontro della città; qui passano tutti: per il caffè della mattina, una birra a fine giornata, una serata a base di picadas, un Fernet Cola dopocena o un semplice saluto. Per noi, è stato una birra e qualche arachide prima del bife, in compagnia di un paio di gauchos dagli stivali infangati.
Leggi anche: Viaggio a Buenos Aires. Consigli su cosa fare, dove mangiare, dove dormire.
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