Non avevo mai considerato l’eventualità della notte senza stelle. Per non parlare dell’eventualità della notte senza luna. Il mio approccio con l’oscurità è cambiato nel deserto, nel momento in cui forse per la prima volta mi sono concentrata sul cielo. Il 23 giugno è arrivata la Norvegia ed è successo di nuovo. Alle 19 azzurro, alle 23 arancione, all’1 rosa, alle 2 magenta. Il tramonto che sfocia nell’alba, i colori sempre più saturi, il buio che non arriva mai: tanto destabilizzante quanto spettacolare. Per dormire ci si rifugia in un buio fittizio, fatto di tende oscuranti e abat jour accesi; la tentazione di assistere all’evoluzione del colore però vince su tutto, anche su 9 ore di treno e 2 voli e, allora, si riaprono le tende e i minuti passano davanti ad una finestra sospesa tra cielo e acqua.
Sono atterrata ad Ålesund alle 18. Alle 18.05 indossavo con orgoglio una di quelle felpe grigie poco cool ma tanto ‘brezza d’autunno‘, l’orgoglio di chi ha appena lasciato i 35° pugliesi, un Frecciabianca senza aria condizionata e una Milano con un livello di umidità degno dell’indiana Cherrapunji. Ho cercato infruttuosamente a lungo un aggettivo che raccontasse quell’aria così piena di ossigeno, così diversa, così leggera, così pura da riempire i polmoni; in Norvegia il primo incontro è con lei. Subito dopo arriva la luce, quella nitida e brillante di cui avevo letto.
Ålesund e l’Art Nouveau affacciata sui fiordi
Ålesund è posizionata su 7 piccole isole affacciate sul mare aperto della Norvegia del nord. Il vento ha un po’ segnato la sua storia: oggi diffonde tra i vicoli il profumo del mare, ieri propagava le fiamme dell’incendio che nel 1904 riduceva in cenere gran parte delle abitazioni in legno della città. 50 architetti norvegesi vengono chiamati a sviluppare una nuova architettura urbana: si opta per pietra, mattoni e stucco. In pochissimi anni sorgono oltre 300 edifici in stile Liberty, l’uno vicino all’altro, che fanno di Ålesund una delle concentrazioni più splendide del mondo di architettura Art Nouveau; elementi differenti ma coerenti che vanno ad integrarsi perfettamente ad un panorama fatto di mare, montagne, isole e fiordi. Facciate e dettagli dai colori vivaci, ornamenti fantasiosi, linee morbide e curve.
All’interno dello Jugendstil Senteret (Apotekergata 16), il museo dedicato all’Art Nouveau di Ålesund, si ripercorrono in una sorta di macchina del tempo incendio e ricostruzione; ospitato all’interno della vecchia farmacia, è uno degli edifici in stile Liberty più bello della città, imperdibile per una conoscenza profonda della storia di Ålesund.
Norvegia: colazione con salmone e un indirizzo da segnare
Ad Ålesund devo una grande scoperta: alcuni fortunati esseri umani raggiungono il proprio ufficio in kayak.
Ad Ålesund devo anche la mia prima vera colazione norvegese a base di salmone, geitost (tipico formaggio dolce caramellato di capra) e pane. Partiamo dal salmone. Lo immaginavo, ma ne ho avuto conferma: in Norvegia esiste IL salmone, tutti gli altri sono un fake. Salmone a colazione, salmone a pranzo, salmone a cena, salmone sempre; diventa una droga che assumi in quantità impensabili perché sai che una volta tornato a spaghetti ed espresso un salmone così non lo troverai più, mai più. Dopo il salmone è il turno delle patate. Nella vita ho poche certezze, una di queste è il contorno di patate su una tavola norvegese. La mia ultima nota è dedicata al pane: infinitamente fragrante ma, soprattutto, insaporito con i semi più disparati.
Ålesund è uno dei porti pescherecci più attivi della Norvegia nonché capitale norvegese del pesce, direi che l’iniziazione ai sapori del mare non può che partire da qui. Un nome da segnare: Invit (Apotekergata 9). Partire da una zuppa, passare dall’immancabile baccalà e terminare con un ottimo espresso, sì, fidatevi, ottimo; il tutto tra peonie, legno e arredi di design affacciati sull’acqua. Incantevole.
Ålesund: 418 gradini verso il punto panoramico di Aksla
I norvegesi sono alti, biondi e con gli occhi azzurri; sono atletici, molto atletici. Insomma, difficilmente li trovi spaparanzati in poltrona davanti alla tv: no alle pantofole sì alle scarpre da trekking. Indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e fedeli al motto “non esiste brutto tempo, esistono solo vestiti sbagliati” saranno sempre impegnati in un’attività all’aria aperta. Fatto proprio lo spirito norvegese, si può decidere di salire i 418 gradini che portano a Fjellstua, punto panoramico di straordinaria bellezza sulle alture del monte Aksla.
Mi sembra giusto ricordare la sempreverde alternativa shopping tra i vicoli del centro città, vicoli in cui tra caldissimi piumini, incantevoli arredi nordici e confezioni di confettura, magari riuscite anche a ritornare a casa con un prodotto italiano, fabbricato in Italia e trovato a meno della metà rispetto alla madre patria: nel mio caso un paio di Superga, bon.
Tax Free in Norvegia
Piccola nota per i viaggiatori (non residenti in Norvegia): raggiunti i 315 NOK su prodotti regolari e 290 NOK sui prodotti alimentari si ha diritto al rimborso dell’IVA. Chiamasi Tax Free. I negozi affiliati si riconoscono dal cartello con il logo del Tax Free affisso in vetrina o al banco; saldato l’acquisto si riceve un modulo per il rimborso che andrà richiesto negli aeroporti, alla frontiera e a bordo di alcuni traghetti per destinazioni fuori dalla Norvegia.
Wildlife Sea Safari in Norvegia
Chi mi segue lo sa, non andavo a nord da un bel po’. Negli ultimi anni ho collezionato più ocra che verde, più confusione che ordine: far visita alle pulcinelle di mare era un dovere morale. Con un carico di 2 felpe, un tutone da omino Michelin anti-acqua anti-vento anti-tutto, maschera, guanti e cappello, sono salita su un gommone al alta velocità, ho sfidato le onde un po’ troppo ondose dell’oceano, mi sono esaltata non poco e tra una roccia a picco sul mare e un villaggio dalle case rosse sono arrivata all’isola di Runde, conosciuta come l’isola ‘santuario degli uccelli’. Sì, perché qui di uccelli ce ne sono a centinaia. E devo dirlo, un’emozione così non capita tutti i giorni. Avvolti nella foschia, nel vento, nell’oceano, essere circondati da decine di pulcinelle dal becco arancio, alzare gli occhi e vedere un’aquila, riabbassarli e vedere una focena: non so spiegarlo, ma è come sentire quel filo che ci lega alla terra. Due ore da vivere, assolutamente.
L’escursione, organizzata dal 27 giugno al 21 agosto dai bravissimi, competenti e anche molto carini ragazzi di 62° NORD, parte quotidianamente dal meeting point nel centro di Ålesund (Notenesgata 3) due volte al giorno: la mattina alle 10.00 e il pomeriggio alle 18.00.
Da Ålesund a Bergen con il battello postale Hurtigruten
Camminare senza meta, sempre e comunque. Così è arrivato il faro affacciato sull’Oceano, quello in cui gli animi romantici possono decidere di trascorrere la notte. A poche decine di metri il coloratissimo laboratorio di vetro soffiato gestito da due ragazzi francesi. E poi i tanti café in cui fermarsi per una pausa skillingsboller, la bella chiesa in pietra e le porte romantiche.
A mezzanotte c’è chi sale su una carrozza a forma di zucca, chi su un battello postale d’altri tempi diretto a Bergen. L’Hurtigruten arriva lì dove le navi da crociera non hanno accesso, tra i fiordi più stretti e i villaggi più isolati; si parte a mezzanotte per arrivare verso le 14, dopo un’ottima colazione (i fedelissimi del salmone resteranno soddisfattissimi) e un pranzo a buffet degno di un matrimonio pugliese. Poltrone affacciate sui fiordi, piscina e palestra per chi viene improvvisamente investito dall’animo vichingo: un viaggio lento, rilassante e, come sempre qui in Norvegia, immerso nella bellezza.
Ed ecco Bergen, in lontananza, ma questa è un’altra storia.
Per info su destinazione e itinerari: Visit Norway, Fjord Norway, Visit Ålesund
Per l’organizzazione del viaggio: Volagratis
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