Premessa: questi pensieri ad cazzum arrivano direttamente dalla carrozza 1 del Frecciabianca 9824. Quindi, 1. sono nel tunnel di questi post, 2. la prima classe di un treno con 4 torinesi che mangiano pane di Altamura, asciutto e senza manco un pomodorino, è il luogo perfetto per partorire pensieri ad cazzum, 3. sono in prima classe perché costava solo 0,50 cent. in più della seconda, sono ancora una donna del popolo sia chiaro.
Qualche giorno fa ho ritrovato un pezzo da 90, 360 pagine che dovrebbero essere raccolte nel best seller dell’anno. Uno di quei best seller dedicati ai 14enni, con una prefazione che all’incirca dovrebbe iniziare così: “molla l’iPhone 6 che hai avuto smaronando tua madre, dimenticati per un secondo di Whatsapp e Messanger, prendi il diario di chi siede alla tua sinistra, o alla tua destra, o dietro (insomma, prendi un diario) e scrivi con quelle meravigliose penne colorate qualsiasi cosa ti passi per la mente. Quando dico “qualcosa” intendo qualsiasi cosa. Tra 15 anni mi ringrazierai.” Sì, ho ritrovato i diari dei miei ultimi anni di scuola. Conclusione: oggi scrivo le stesse cazzate di quando avevo 15 anni, ottimo. Fatto sta che nell’ultima pagina dell’ultimo diario c’è solo una parola: Ibiza (con la pagina qui sotto voglio ricordare al mondo che ognuno ha gli amici che si merita. Io porto ancora la mia croce).
Ibiza. Correva l’anno 2001. L’anno in cui riuscivo a vivere con un pezzo di pollo e una fetta d’ananas, l’anno in cui mi ubriacavo con 2 Bacardi Breezer, l’anno in cui non fumavo neanche le sigarette ma ero amica di tutti gli spacciatori dell’isola. In mano decine di collanine orribili, in tasca in un ordine stampato a fuoco nella mia mente: marijuana, eroina, cocaina, crack. Teneri da morire, veramente. Le uniche persone con cui, tra esaltati e spappati, ricordo di aver intavolato una discussione al limite dell’Accademia della Crusca. Ultima sera: panchina, io, la donna della scritta sopra, 2 amici alti 8 volte noi e con addosso almeno 5 kg di droga a testa. Tema della discussione: quale strana legge morale ci impediva di dormire tutti nello stesso letto. Beata innocenza da crack.
Ibiza e l’amore. Rinaldo: l’uomo del cambio. Argentino, bello come solo gli argentini belli sanno essere. Con quell’accento delirante e quei denti da sorriso Durbans. Un amore covato per 2 settimane, giorni e giorni di occhi a cuoricino, fino alla presa di coraggio, riassunta così “ora mi meno”. Nella mia vita non mi ero mai menata, da quel giorno non mi sono più menata. Neanche su quelli comunemente definiti “cessi supersonici”. Il trauma è sempre dietro l’angolo: io volevo lui, ma anche lui voleva un lui. Che sogno. Alla fine non ho avuto nessuno, tranne una proposta indecente dal signor Miguel, il custode dell’hotel e 180 kg di sudore. Sono 14 anni che aspetto un Rinaldo argentino. Fine dei ricordi random.
Da grande voglio spalare la neve.
Ho passato 30 minuti a Sondrio. 30 minuti bastano per capire che arrivati ad una certa età bisognerebbe andare davvero in pensione e bere il thè con le amiche o giocare a cricket, fare torneo di burraco e crescere i nipoti. Tutto, ma non gestire un hotel. 30 minuti bastano anche per capire che se mi negate una cena alle 19.30 e non riuscite a trovare un tavolo microscopico per me vuol dire che volete proprio farmi andare via. E così fu. Ciao Sondrio, ciao.
Charles Dickens. Lui era proprio un flâneur. Vagabondo, un po’ giornalista, un po’ poeta ma, soprattutto, un grande saggio. D’altronde come definire la mente che ha partorito una delle frasi più vere si sempre? “Più uno ingrassa, più diventa saggio. Pancia e saggezza crescono insieme.” Sto leggendo il “Viaggiatore senza scopo”, 38 racconti di quelli che piacciono a me. Consigliatissimo.
Milano, Libraccio. Compro da anni libri di seconda, terza, decima mano. Amo la carta consumata, niente di più niente di meno. Gli oggetti vissuti rubano un po’ l’anima a chi li posseduti, e questa gira gira gira, aggiungendo ogni volta un tassello e restituendosi. Il segnalibro della pace, fatto a mano da una bambina chissà dove e chissà quando. Se mai dovessi avere un figlio spererei in un regalo del genere: carta, pace, colori, amore. Tutto qui.
Kristian Matsson, classe ’83, svedese. “Sono solo un sognatore, ma sto tenendo duro anche se non ho nulla di grande da offrire.” I dreamers un giorno comanderanno il mondo.
Nelle ultime 2 settimane ho scritto circa 10 ore al giorno 7 giorni su 7. Quando ho iniziato a pensare “forse sono stanca…” mi è tornata in mente una frase dell’amico Bukowski: “Se non scrivo per una settimana mi ammalo, non riesco più a camminare, mi gira la testa, vomito, non mi alzo dal letto. Ho bisogno di scrivere a macchina. Se mi tagliassero le mani scriverei con i piedi. Sicché non ho mai scritto per i soldi, ho scritto per questo stimolo imbecille.” Se non avete uno stimolo imbecille trovatelo presto.
Per questo 2015 seguo l’esempio di Banksy e vi consiglio una nuova destinazione turistica. Welcome to Gaza. Perché il disegno di un gatto? “Volevo mettere in evidenza la distruzione di Gaza pubblicando delle immagini sul mio sito, ma su internet la gente guarda soltanto foto di gattini”. Frase del mese.
Il mio pranzo di Pasqua sarà un panino Tirolese in aeroporto. Ma nonostante ciò la “contentezza” è in me.
Serena says:
Ma non ci hai pensato a quell’orrida madre che, insieme al libro, ha dato via il segnalibro vergato a mano e con amore dalla dolce figlioletta? Che esseri spregevoli esistono al mondo!
Aspettavo i tuoi pensieri ad cazzum! Non smettere mai! <3
Roberta Longo says:
Ho pensato all’orrida madre da cui sicuramente la piccola Jessica sarà scappata! Sempre con tanta pace, questo è certo :D Grazie mille Sere, ormai non smetto, sono nel tunnel ;)
Cristiano says:
Tutti i mesi vivo nel terrore che questo post non esca. Come ti ho detto, ormai è una droga :D
1. Racconti di Dickens segnati.
2. D’accordo con Serena qui sopra, quei genitori che oltre al libro han dato via il segnalibro andrebbero processati dagli stessi figli e puniti, ma puniti davvero. E sono super partes vista la totale assenza in me di “genitorialità” (si dice? esiste? me ne frega?)
Roberta Longo says:
Quindi sono la tua spacciatrice! Saggia come quelli di Ibiza, grandeeee :D Pensiamo ad una punizione per la mamma crudele e senza cuore, per favore! Devo farvi vedere anche il retro del segnalibro… quella donna è da denuncia!
La Ste says:
Ma quanto mi fanno spaccare questi post?!
Mi danno un senso di: mi sto affezionando ad uno degli episodi che… Bam… All’improvviso finisce e ne inizia un altro migliore.
È così via!
Roberta Longo says:
Che commento meraviglioso è???! Cercherò di durare quanto Beautiful… a 90 anni mi troverete ancora a scrivere pensieri ad cazzum :D Grazie grazie grazie Stefi :*
La Ste says:
E così via… Sorry!