Una domanda che mi pongo spesso e a cui solitamente, dopo anni di esercizio, rispondo con tre parole: mare, sole, cibo. Ma il bel mare, il sole e l’ottimo cibo si trovano anche in Grecia, in Spagna e in Portogallo, tanto per fare degli esempi. E allora mi viene in mente l’asso nella manica dei pugliesi, ovvero, l’accoglienza. Attenzione non parlo di ospitalità, ma di accoglienza, quella sincera e spontanea che si riserva ad amici e parenti. Ma ancora non basta, perché un’accoglienza del genere l’ho trovata anche nei Balcani. Potrei rispondere con un “è semplicemente bella nelle piccole cose”. Ed è quello che farò. Perché è bella indipendentemente dal mare, dal sole, dal cibo e dall’accoglienza. E me ne rendo conto ogni volta che apro la cartella “Puglia”, arrivata al modesto numero di 4.567 foto.
È bella e inaspettata a pochissimi km da casa.
È autentica nei muretti a secco, nei tronchi secolari degli alberi di ulivo, nei trulli abbandonati e nelle masserie di campagna.
È vissuta nelle mani che inventano, creano, impastano, intrecciano e pescano.
È spontanea nei volti. Durante la sfilata di un corteo storico, l’attesa della domenica mattina e il passatempo nei paesi.
È dolce in una caffettiera “messa lì per gli ospiti” da un maestro terracottaio; nei disegni di sua figlia nel laboratorio di un grande orafo; in queste tre parole “amo raccogliere rametti” e un cesto di vimini che poco alla volta prende forma.
È la tranquillità di un pranzo in masseria tra colori e alberi di arancio.
È la gioia del “prendi e mangi”. Basta solo una cosa: un albero.
È simboli che raccontano una terra e le sue tradizioni.
E alla fine non puoi che scoprirla, osservarla, assaggiarla e sceglierla anche per queste piccole, piccolissime cose. Questo è tutto.
Valorizzare le tipicità locali e promuovere un turismo rurale e sostenibile: questi gli obiettivi del progetto Lapis, progetto di cooperazione interterritoriale Local Art & Food, promosso da GAL Polesine Delta Po, GAL Sud Est Barese, GAL Terre dei Trulli e Barsento, GAL Terre di Murgia e GAL Valle d’Itria. Ve ne parlo perché la Puglia è entroterra, è artigianato artistico, è tradizioni che devono essere conservate. Se esistono progetti che permettono di far conoscere anche l’altra (bella) faccia della medaglia, allora sì, vale proprio la pena parlarne.
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