La scopro per la prima volta di sera, passeggiando tra i vicoli, ma è di giorno che riesce a conquistarmi. Lipari è l’isola dei colori: il bianco della pomice, il nero dell’ossidiana, il turchese del mare. Il colore è nei vicoli, nelle facciate dei palazzi, nei gozzi dei pescatori, nelle ceramiche dipinte a mano, nelle nuvole. Lipari è un’isola viva, giovane, perfetta come punto di partenza per la scoperta dell’arcipelago, una bella sintesi di arte, natura e divertimento.
Lipari: Cosa vedere
Partiamo dal Castello, l’acropoli greca cinta dalle mura, conosciuta come “cittadella”. All’interno del complesso ritroviamo la Cattedrale di San Bartolomeo, il Parco Archeologico (da non perdere l’incredibile vista dalla terrazza) e il Museo Archeologico Regionale Eoliano, uno dei più importanti del Mediterraneo. Il Museo, diviso in sezioni che ripercorrono la storia delle isole, conserva la più grande collezione al mondo di maschere teatrali. Tra le sale anche una dedicata all’ossidiana, il famoso vetro naturale eruttato dai vulcani, e a Lipari, esattamente dal Monte Pelato settemila anni fa. All’ingresso di ogni sala si trovano due pannelli esplicativi: uno con alcuni cenni essenziali e un altro più dettagliato, per una visita approfondita.
Curiosità: l’ossidiana ha esattamente la stessa composizione della pomice, da cui differisce solo per essere allo stato vetroso anzichè spugnoso, in conseguenza all’abbassamento di temperatura durante l’eruzione (riscaldando l’ossidiana si ottiene la pomice); difatti, l’emissione dell’ossidiana avviene nelle fasi finali dell’eruzione. Nel Mediterraneo gli unici vulcani che hanno eruttato ossidiana sono quelli delle isole di Melos e di Ialì nell’Egeo, quelli di Pantelleria e quelli di Lipari.
Percorrendo Via Garibaldi si raggiunge piazza Ugo di Sant’Onofrio, detta Marina Corta, una delle piazze più belle e animate dell’isola; sappiate che l’ultima notte della festa di S. Bartolomeo (24 agosto) viene illuminata dalla luce dei fuochi d’artificio che partono direttamente dal mare. Se capitate alle Eolie in quei giorni, ricordatevene!
Dopo la Marina Corta è la volta della Marina Lunga, Via Francesco Crispi, un lungomare che collega il paese di Lipari con la frazione Canneto. Come al solito vi consiglio di perdervi nei vicoli, curiosare tra i negozietti di artigianato locale e di mangiarvi una bella granita! Se avete voglia di uno spritz andate dritti dritti al centro della movida liparota, “il Corso”, ovvero, Corso Vittorio Emanuele.
Spiagge di Lipari
È chiaro che ogni giornata dovrà essere scandita dall’elemento principale dell’isola, il mare. Se cercate le famose spiagge bianche (bianche anche per la presenza della pomice) raggiungete Canneto. Qui un sentiero vi porterà dopo una breve passeggiata dritti al mare.
Dopo il bagno c’è tempo per la visita alle cave di Pietra Pomice di Porticello, raggiungibili sia in bus che in barca. Non riuscirò mai a descrivervi il colore del mare in questo punto, un azzurro chiarissimo causato dai depositi di pomice sul fondo. Straordinario.
Per finire, Valle Muria, una delle spiagge più belle di Lipari (una volta raggiunta la frazione di San Bartolo al Monte un cartello vi indicherà inizio dell’itinerario), e le Terme di San Calogero, famose per le proprietà terapeutiche; l’acqua alla fonte raggiunge niente poco di meno che i 60°.
Il panorama più bello?
A Quattrocchi, senza ombra di dubbio. Ringrazio Luisa, la nostra guida di Imperatore Travel, per 2 motivi: 1. per averci portato. Questo è uno di quei panorami che fa innamorare, senza se e senza ma. 2. Qui ho fatto incetta ossidiana e secondo la tradizione “chi regala un pezzo di ossidiana regala un pezzo di felicità”. Sono tornata a casa e ho iniziato a dispensare piccoli pezzi di felicità, il che non è affatto male!
Lipari: dove mangiare
Dovete, e ripeto dovete, godervi una cena a base di pesce da Filippino. A Lipari è un pezzo di storia, di qui sono passati grandi nomi e secondo una leggenda anche il pittore Monet che, per pagare un conto, si dice lasciò in pegno un suo quadro. Pesce freschissimo, sperimentazioni dal risultato perfetto e tanta tradizione. Un applauso alla tartare di tonno fresco e alle Treccette Orchidee delle Eolie, piatto super esclusivo del Filippino. Vi svelo solo gli ingredienti: pomodori, capperi, cucunci, mandorle, pinoli, menta, basilico e pecorino …
È arrivato il momento dello shopping gastronomico. Sicilia=dolci, se ne cercate di buonissimi andate a trovare Marisa; perdetevi tra sesamini, cassatieddi e nacatuli e poi ditemi se non avevo ragione.
Lipari: dove dormire
Bianco e blu, piscina a sfioro che si affaccia sul mare e su Lipari, ottima colazione (il panorama lo diamo per scontato ormai, ma credetemi è un incanto) e ottimo spritz … per giudicare appieno ho asssaggiato anche quello! Se è questo quello che cercate segnatevi questo nome: Hotel Mea. Tra le fortune quella di avere la camera a 4 passi (di numero) dalla piscina. Gestito con grande attenzione da Sarah è uno di quegli hotel che meritano solo una parola: consigliatissimo.
Dopo Alicudi, Filicudi e Lipari il nostro viaggio alle Eolie continuerà a Stromboli, Salina e Panarea. Vi ricordo che tra 5 mesi in Sicilia sarà di nuovo estate, quindi iniziate a studiare! Nel frattempo vi lascio con qualche scatto.
Photo Credit: Roberta Longo – Infoturismiamoci
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