“Quella meravigliosa sensazione di essere legata a una terra che non è la tua, non hai mai visto ma che sai già ti ruberà il cuore.” Voglio partire da questo tweet, scritto pochissime ore prima della mia partenza, per due motivi: il primo, dirvi che quella sensazione era esatta. La Bosnia mi ha rubato il cuore, non so perchè, non so perchè proprio lei. Mi ha regalato confusione, dolcezza e conoscenza, nonchè l’inaspettata sensazione del “dover” tornare. Quindi sì, tornerò tra qualche mese, questa volta per un viaggio un po’ più lungo del solito: tre settimane tra Bosnia e Serbia. Arriviamo al secondo motivo, il viaggio. La Bosnia va oltre la “vacanza” comunemente intesa, se sei pronto ad ascoltarla e a capirla ti regalerà una gran bella esperienza, quella del viaggio. Che siano gli alberi di melograno, le Cascate di Kravice o i racconti di un caldarrostaio, fermatevi e “ascoltatela”. Nei prossimi post vi racconterò alcune storie e ovviamente vi darò i soliti consigli su cosa visitare e dove dormire, ma non oggi. Questa volta voglio partire dal “come arrivare” e da un bel progetto di cooperazione.
Nessun viaggio di 15 ore, nessun passaggio dalla Croazia, nessun autobus. In Bosnia, precisamente a Mostar, sono arrivata esattamente in 30 minuti di aereo (anche qualcosa in meno) direttamente da Bari con un volo operato dalla Mistral Air, compagnia di Poste Italiane. L’apertura di questo e altri due collegamenti, Trieste-Mostar e Trieste-Niš, risalgono rispettivamente a luglio 2012 e aprile 2013 (Trieste-Niš), e rientrano nel progetto AIR.NET, co-finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA ovvero il principale programma europeo di supporto al processo di integrazione dei paesi adriatici orientali.
Il ragionamento è molto semplice, senza collegamenti non c’è circolazione, quindi (anche) turismo. Senza turismo non c’è crescita. L’obiettivo di AIR.NET, quindi, è quello di eliminare le barriere e collegare le regioni periferiche dell’Adriatico alle aree centrali attraverso l’istituzione di collegamenti aerei passeggeri regolari e pienamente operativi in grado di favorire il sostegno delle relazioni economiche e della promozione turistica. A coordinare questo bel progetto (e lo dico con gran soddisfazione) è Aeroporti di Puglia in partnership con Aeroporto del Friuli Venezia Giulia, Aeroporto di Mostar e Aeroporto di Niš; sono inoltre coinvolti la Regione Molise e il Comune dell’Aquila.
I passeggeri a questo punto diventano l’ago della bilancia. I numeri del primo anno di attività sono più che positivi (da giugno 2012 a settembre 2013 il collegamento Bari-Mostar ha registrato un flusso di 15 mila passeggeri), e sarà un caso o no, il giorno della mia partenza i 148 posti erano tutti occupati. Cessato il regime di aiuto sarà proprio la risposta del mercato a decretare la continuazione o meno dei collegamenti. Viaggio o vacanza che sia, weekend o settimana, non posso che dirvi una parola: andate! Ne vale la pena, per tanti motivi. E cari pugliesi, voi che mi chiedete sempre “consigli da blogger” per un viaggio diverso e insolito, bhè questa è la mia risposta. L’aeroporto di Bari ci regala un collegamento incredibile, approfittiamone per scoprire la Bosnia e i Balcani.
Il mio tour è partito da Mostar per toccare Blagaj, Počitelj, Cascate Kravice e Medjugorje. In attesa del racconto ecco qualche scatto …
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