Estate: l’associazione mare, sole, divertimento è inevitabile. E se vi dicessi anche Costa del Sol? Meta di moltissimi vacanzieri è una garanzia per chi è alla ricerca dei must estivi sopracitati! Oggi voglio parlarvi della città dei “300 giorni di sole all’anno” … preparate le valigie, andiamo a Malaga! Facilmente raggiungibile dalle principali città europee grazie all’Aeroporto Internazionale Pablo Ruiz Picasso, Malaga è un “piccolo continente” caratterizzato da una grande diversità di paesaggi: questo la rende la meta perfetta per chi è alla ricerca non solo di bellissime spiagge, ma anche di arte e natura.
Partiamo dalla natura. Imperdibile una visita ai parchi naturali di Sierra de Grazalema e Sierra de las Nieves, ai confini con Cadice, entrambi Riserva della Biosfera. Spostandoci a nord della città troviamo il Parco Naturale Montes de Malaga, uno dei pochi ambienti naturali abitato al giorno d’oggi dal camaleonte; proseguendo verso est è la volta del parco delle Sierras de Tejeda: qui è ospitato uno dei principali richiami turistici della zona, la grotta di Nerja, dichiarata Monumento Storico-Artistico. La grotta ospita quattro sale aperte al pubblico: quella di Belén; quella dei Fantasmi, chiamata così per le forme fantasmagoriche; quella del Balletto, in cui tutti gli anni si tiene il Festival Internazionale di Musica e Danza; quella del Cataclisma, in cui si trova la colonna naturale più grande al mondo. Agli amanti del birdwatching consiglio un appostamento alla Laguna de Fuente de Pietra, l’unico luogo (insieme alla Camargue francese) in cui annidano i bellissimi fenicotteri rosa.
Fenici, romani, musulmani: i numerosi reperti preistorici testimoniano le dominazioni susseguitesi a Malaga nel corso dei secoli. Ripercorrere la storia partendo dai complessi di dolmen (Menga, Viera, El Romeral) e le pitture rupestri (delle grotte di la Pileta, Dona Trinidad, Nerja), passando per i teatri romani di Acinipo e Malaga, i bagni arabi (Ronda), il Castello di Gibralfaro e quello di Sohail di derivazione musulmana, i Palazzi dei Conti di Buenavista (attuale Museo Picasso) e la Casa di Cervantes simbolo del rinascimento, fino ad arrivare alle chiese e ai palazzi barocchi.
Da non perdere …
Axarquìa: per il grande contrasto paesaggistico che si osserva in pochissimi chilometri – dalle vette ricoperte di neve alle cale fra le scogliere – e i villaggi bianchi sparsi lungo le falde delle montagne del Parco Naturale delle Sierre di Tejeda.
Valle del Guadalhorce: per l’architettura popolare dei villaggi bianchi e scorci suggestivi.
E ora … un po’ di mare! Quanto a spiagge c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Tra le più “ricercate” abbiamo La Malagueta, Pedregalejo e San Andrés; se quello di cui avete bisogno è tanta tanta privacy, dirigetevi verso Guadalmar o Campo de Golf (con zona nudista); per chi invece è alla ricerca di angoli affascinanti e incantevoli la scelta non può che ricadere su Baños del Carmen o il Peñòn del Cuervo.
Se dopo tutti questi giri vi vien voglia di assaggiare qualcosa di buono, ma soprattutto di tipico, ordinate l’ajoblanco (variante del gazpacho, con mandorle e uva “moscatel”), i famosi espetos (spiedini di sardine infilzate in canne, che si arrostiscono piantandole sulla sabbia davanti alle braci) la frittura di pesce e la porra antequerana (zuppa fredda a base di pomodori e peperoni)!
Allora, che ve ne pare? Ci facciamo un pensierino?
Photo credit Maximo Lopez
Photo credit Jlastras
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